Page 2 - Avvisi 29 Settembre 2024
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DAL LUNEDI’ A VENERDI’ DALLE ORE 17:00 ALLE ORE 18:30.
        SI POSSONO RITIRARE I MODULI PER LE ISCRIZIONI AL CATECHISMO.

        I MODULI COMPILATI SI CONSEGNANO VENENDO A MESSA:
        DOMENICA 22 SETTEMBRE ORE 11:00,
        E DOMENICA 29 SETTEMBRE ORE 11:00.
        INIZIO DEL CATECHISMO SABATO 5 OTTOBRE ORE 10:30 – 12:00.
        DALLE 10:30 – 11:00 PROVE DEL CANTO PER LA MESSA DOMENICALE. 11:00 – 12:00 INCONTRO
        DI  GRUPPO.  SI  PUO’  SCARICARE  IL  MODULO  PER  LE  ISCRIZIONI  DAL  SITO  PARROCCHIALE.
        www.santabarbaranettuno.it

        VENERDI’ 4 OTTOBRE ORE 18:30 INCONTRO CATECHISTI.

        Identificare ed estirpare di Roberto Laurita
           La prima reazione che proviamo davanti alle parole di Gesù, bisogna ammetterlo, è di sconcerto. Non abbiamo mai
        sentito sulle sue labbra espressioni così dure e senza appello. E dunque la prima tentazione è quella di smussare quello
        che costituisce un avvertimento severo, senza possibilità di scampo. Lo scandalo è una cosa seria: la severità di Gesù
        trova ragione nella gravità della situazione. Dare scandalo costituisce un impedimento, un ostacolo serio sul percorso
        che conduce alla vita eterna. I più esposti sono naturalmente i “piccoli”: i bambini, ma anche tutti quelli che non hanno
        una forza morale sufficiente per avvedersi della pericolosità di certi atteggiamenti e di certe scelte, tutti coloro che si
        affidano alla corrente della cosiddetta “morale comue”, senza usare i propri remi per decidere dove andare.
           Gesù vuole indurci innanzitutto a non minimizzare lo scandalo perché crea un precedente, costituisce una tentazione,
        invita ad adottare comportamenti analoghi, abbassa le difese di fronte al male. La misericordia che ha sempre riservato
        ai peccatori non ha affatto i connotati della connivenza o dell’acquiescenza. Investe la persona e la sua fragilità, ma non
        rinuncia a identificare con chiarezza il male e la cattiveria, l’arroganza e la spudoratezza, l’ingiustizia e la violazione
        dei diritti altrui che rovinano l’esistenza delle persone.
           Identificare per estirpare. Non per mettere alla gogna. Non per sfruttare la debolezza altrui a proprio vantaggio. Non
        per approfittarne e far perdere la misura, la distinzione tra male e male. Estirpare è sempre un’operazione dolorosa: ecco
        perché a compierla non può essere chi prova piacere nel veder soffrire l’altro, chi si arroga a giudice impietoso. Estirpare
        deve essere un atto di amore: verso la persona che ha compiuto il male perché se ne possa liberare, verso i piccoli perché
        hanno diritto ad aria pulita ed esempi buoni, verso la vita che cresce più rigogliosa quanto più si tolgono di mezzo gli
        ostacoli che le impediscono di trovare una linfa abbondante.
           Altrimenti? Altrimenti chi commette il male diventa la prima vittima delle proprie scelte. Il male non ha futuro! Ma
        nel frattempo ci sono molte vittime, che periscono a causa di tutto ciò. È proprio per questo che Gesù ci parla con
        determinazione, senza mezzi termini. Perché vede le vittime numerose degli scandali di ogni genere...
           In azione, dunque! A cominciare da noi stessi, naturalmente! Dal male che si annida dentro di noi: il primo che deve
        essere riconosciuto e colpito con estrema decisione, senza scusanti. Perché si tratta del male più pericoloso, se veramente
        desideriamo la vita eterna... C’è dunque una domanda che non possiamo eludere: è veramente questo l’obiettivo della
        nostra vita? La risposta spiega i nostri compromessi e tutte le nostre giustificazioni.


        laPreghieradi Roberto Laurita
        Ci ritroviamo facilmente, Gesù,                         Anche tu, è vero, ci vuoi decisi,
        nella determinazione di Giovanni,                       ma in tutt’altro ambito:
        che vorrebbe bloccare chi compie                        non nel mettere confini e barriere,
        dei miracoli nel tuo nome,                              ma nello strappare da noi il male,
        ma non appartiene al gruppo dei tuoi.                   ogni male che vi ha attecchito.
        In fondo, non usa il nostro linguaggio,                 Nelle nostre azioni e nelle nostre scelte,
        non si riferisce alla nostra cultura,                   nei rapporti che instauriamo con gli altri,
        in una parola: non è dei nostri.                        nei giudizi che formuliamo con leggerezza
        Ma tu, Gesù, non la pensi come noi.                     e che rimangono appiccicati agli altri,
        Per te il bene è bene,                                  senza che possano liberarsene.
        da qualunque parte provenga,                            Signore Gesù, rendici determinati in questo:
        e se uno ricorre al tuo nome                            nello sradicare il male dalla nostra vita.
        poi non può parlar male di te.
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